Come funziona la ricarica del condizionatore domestico

Il condizionatore domestico è un apparecchio al quale siamo ormai molto abituati e, con ottime probabilità, non riusciremmo più a fare a meno. Molto spesso tuttavia, a causa di alcune perdite che possono verificarsi all’interno dell’impianto, può rendersi necessaria un ricarica del gas refrigerante compresso all’interno del sistema.

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Come accorgersi che occorre fare una ricarica del condizionatore

I segnali che ci indicano che questa operazione è necessaria sono solitamente molto evidenti. Quando si presenta questo problema infatti il condizionatore comincia a perdere la sua capacità refrigerante ottimale e, dunque, le sue performance diminuiscono.

Non è assolutamente necessario spaventarsi tuttavia. Le operazioni che portano alla risoluzione del problema sono molto semplici e, nella maggior parte dei casi, anche poco dispendiose.

Scopriamo meglio in questa guida quali sono le cause che portano a dover attuare una ricarica del condizionatore domestico e chi rivolgersi per svolgerla.

Come mai, in alcuni casi, si rivela necessario ricaricare il condizionatore domestico?

In teoria un impianto di condizionamento moderno è concepito per garantire un tenuta tale per qui, se realizzato a regola d’arte, non dovrebbe essere assolutamente necessario ricaricarlo durante il corso della sua vita. Il sistema infatti si basa sulla capacità di alcuni particolari gas di riuscire ad assorbire, ed in seguito cedere, calore: insomma il suo funzionamento si basa sul ciclo frigorifero. Sfruttando questa loro particolare proprietà infatti lo split interno riesce ad assorbire il calore presente nell’aria, per poi, grazie all’unità esterna, cederlo all’ambiente.

Quando però, ad esempio, nella linea che collega l’unità interna con l’unità esterna, è presente una piccola perdita, il gas refrigerante, inevitabilmente, comincia a fuoriuscire. Questa perdita solitamente è localizzata nella zona delle giunzioni che sono state realizzate nella zona di aggancio dei tubi di rame o con l’unità interna o con quella esterna. Dopo poco tempo la pressione interna della linea comincia ad abbassarsi e il condizionatore non riesce più ad essere performante come appena installato.

Un’altra possibile causa può essere il mancato rispetto delle indicazioni presenti sul manuale in fase di installazione: se infatti si è installato un apparecchio dove la distanza di esercizio è maggiore rispetto a quella indicata sul manuale, allora è molto probabile che la pressione del gas non sia in grado di coprire l’intera lunghezza della linea, e dunque, possono verificarsi malfunzionamenti come quelli sopra descritti.
Insomma, le cause di questo problema non sono assolutamente gravi ma, per riuscire a garantire un ottimo funzionamento del dispositivo, è consigliabile affidarsi, in fase di montaggio, ad un tecnico qualificato che sia in grado di garantire lo svolgimento di un lavoro a regola d’arte.

Come procedere dunque alla ricarica del condizionatore?

Prima di procedere alla ricarica del sistema è consigliabile individuare in modo minuzioso la perdita o la causa che ha portato il sistema a scaricarsi, risolverla, e , solo a questo punto, procedere con la ricarica del gas. Questa operazione tuttavia non può essere compiuta in autonomia, ma, deve essere affidata, ad un tecnico esperto e qualificato, che sia in grado di eseguirla con la maggiore precisione e cura possibile. Insomma, se l’impianto è stato realizzato a regola d’arte ed è stato correttamente collaudato, non sarà assolutamente necessario eseguire alcuna ricarica di gas durante tutto i corso della sua vita di esercizio.

Se il vostro condizionatore emette aria tiepida o calda. quasi sicuramente è necessario provvedere alla ricarica del gas. Contattate la nastra assistenza condizionatori Roma al numero verde 800131755 per prenotare un appuntamento.

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